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Juventus e Roma non riescono a superarsi e consegnano un 1-1 alla giornata dei "big match" di Serie A. La partita è stata vivace e il pareggio è complessivamente giusto. Bianconeri in vantaggio al 35' del primo tempo con Iaquinta. Prima dell'intervallo,Rizzoli non concede alla Roma un rigore piuttosto netto e ne fischia uno poco dopo per fallo di mano di Pepe:Totti trasforma. Nella ripresa due occasioni Juve, ma nessun altro gol.



LA PARTITA
Juventus e Roma 
non sganciano il vagone altrui dal trenino dello scudetto. Un pareggio - specialmente uno come questo, da bicchiere mezzo pieno - consente di continuare la navigazione verso orizzonti ancora lontani, ma certamente non irraggiungibili. Al di là del risultato, che a questo punto del torneo e con questi chiari di luna conta fino a un certo punto, entrambe le squadre escono dal campo con sensazioni positive. La Roma può dirsi, legittimamente,di avere tenuto in mano la partita sia nella fase centrale del primo tempo, che nella prima parte della ripresa: sul campo di una squadra che fa dell'organizzazione e della compattezza i suoi punti di forza, questo è un segnale non banale per Ranieri, che, a rosa completa e senza isterismi di contorno, può provare a riallestire la marcia quasi trionfale dello scorso anno. Problema principale di questa formazione rimangono le amnesie in fase difensiva, non solo dei quattro della retroguardia (Méxes, unico registrato, ha tenuto in piedi la baracca), ma anche di centrocampisti e attaccanti che, a volte, commettono sufficienze di palleggio che mettono in difficoltà quelli dietro. La Juventus, dal canto suo, ha confermato anche in una serata non eccezionale la sua solidità, la capacità di tirare su le maniche, soffrire e poi cercare di ribattere colpo su colpo. 

I bianconeri sono rimasti allineati e coperti fin dalle prime battute, poi hanno mostrato una concretezza ben superiore a quella degli avversari ogni volta che la Roma gliene ha offerto la possibilità. Diretti da un Aquilani sempre più convincente, la Juve ha spaventato la Lupa soprattutto da destra, con l'azione martellante di Pepe, reintegrato nel ruolo originale di esterno d'attacco, allaKrasic. Per la prima volta da quando è a Torino, l'ex-udinese ha fatto male, tagliando sempre fuori in velocità lo stordito Riise, crossando a ripetizione. Bene anche Quagliarella, che ha intelligentemente lasciato il centro dell'attacco a un Iaquinta che ha sprecato fino al 35' quando, lasciato incredibilmente libero in area da Burdisso, ha bucato Julio Sergio con una pregevole girata. Punizione dura per una Roma che aveva avuto prevalenza a centrocampo, ma creato problemi veri solo grazie alle accelerazioni di Menez, contraltare alla staticità della coppia Totti-Vucinic. Proprio i due pregiatissimi posapiano di Ranieri hanno tuttavia dato il via all'infuocatissimo finale di primo tempo, ispirando i due rigori a favore della Roma: Rizzoli concede solo il secondo (fallo di mano di Pepe su punizione del capitano: bianconeri furibondi perché il cronometro dice 48° minuto) e non vede incredibilmente il primo, con Mexes ispirato da Vucinic steso da Chiellini in disperato recupero. 

L'intervallo ha spento immediatamente l'incendio che rischiava di incenerire, a causa dei fischi incerti diRizzoli, una partita maschia ma corretta, priva di certe scelleratezze comportamentali del passato. Al rientro in campo, Roma aggressiva, dedita al pressing fino a metà del tempo: quando è uscitoTotti ed è entrato Borriello, in molti hanno pensato che i giallorossi possano essere pronti a vibrare il colpo del k.o. Invece la Juventus ha dimostrato la sua buona lana ribaltando l'inerzia della partita,mettendo a sua volta pressione alla difesa romanista con l'ingresso di Amauri (purtroppo per Delneri è ormai buono solo per i lavori di fatica) e con il dinamismo di Melo, di Marchisio, dello stessoAquilani che sa mettere da parte il compasso per prendere in mano il martello. Marchisio e Quagliarella, con una delle sue invenzioni, si sono avvicinati al gol da tre punti; mentre, dall'altra parte,Borriello veniva imbrigliato da Chiellini e non aveva appoggio da parte di Vucinic, spaesato e moscio. Più fuori sintonia di lui Rizzoli, in debito d'ossigeno, forse: decisioni sballate e comica finale conChiellini che dilata il recupero a 6 inutilissimi minuti. Nella graduatoria di serata tra Juventus, Roma e arbitro si può avere un dubbio nello scegliere il migliore: nessuno, invece, per quanto riguarda il peggiore.



LE PAGELLE

Menez 7 
Parte con un giallo-sprint (ammonito dopo 45 secondi), poi riesce a incanalare nervi e adrenalina solo ed esclusivamente sul pallone, con il quale parte per serpentine inarrestabili. Storari gli nega il gol nel primo tempo, i lampi dell'attacco romanista - condizionato dai tempi molli di Totti e Vucinic - sono tutti suoi. In questo momento è il valore aggiunto di Ranieri. 

Aquilani 7 
In un campionato dal livello tecnico bassino assai, è bello vedere un giocatore - italiano - gestire il centrocampo abbinando tecnica e intelligenza calcistica. Difende e ricostruisce, salta l'uomo e verticalizza. Che il santo protettore dei menischi, degli adduttori, dei legamenti (ultimamente parecchio distratto) lo conservi per il bene della Juventus e della Nazionale 

Greco 6,5 Che bella sorpresa, questa uscita dal cilindro di Ranieri. Schierato nel tris di mediani con Simplicio e De Rossi, dà l'impressione di giocare da anni a questi livelli: il carattere lo si intuisce anche dalla maniera in cui si getta, dandole e prendendole, nella battaglia a centrocampo. Una sua incursione fa nascere la punizione del pareggio, presente in ogni zona del campo. La Roma ha un titolare in più. 

Pepe 6,5 Meriterebbe anche qualcosa in più per l'apporto finalmente incisivo in attacco, dove approfitta di un Riise troppo svagato e butta in area più di un pallone velenoso. Purtroppo per lui, commette una sciocchezza da dilettante piroettando sulla punizione di Totti e schiaffeggiando la palla 

Totti 6 
E' arrivato Franceschino, e la Roma, negli ultimi 20 metri, non rompe gli argini causa mobilità zero del capitano. Non c'è una volta che lo si veda nella sua trequarti a dare una mano al centrocampo. Da fermo, è ancora e sempre il miglior giocatore italiano e lo dimostra non solo dal dischetto, ma anche nei suggerimenti di prima e nella difesa del pallone. 

Sorensen 6,5 
Delneri lo schiera a sorpresa al posto del vecchio soldato di ventura Salihamidzic e ci azzecca. E' difficile che il danesino (si fa per dire, è un armadio) si faccia sorprendere dalla sua parte. La personalità non gli manca, merita altre chances. 

Rizzoli 5 Comincia bene, ma al primo episodio in area di rigore la fa non grossa: enorme. Mexes tranciato da Chiellini, lui a 5 metri fa segno che è tutto ok. La fortuna e l'ingenuità di Pepe lo salvano due minuti dopo sul rigore dell'1-1. Nel finale è il protagonista (negativo) di una pantomima col sanguinolento Chiellini, che arriva a inscenare un tragicomico sit-in di protesta. E dire che questo, rispetto a certe corride del passato, è stato un Juve-Roma correttissimo, all'acqua di rose.


ANDREA SARONNI


IL TABELLINO

JUVENTUS-ROMA 1-1

Juventus (4-4-2): 
Storari 6,5; Sorensen 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6,5, Grosso 5,5 (1'st Traoré 6); Pepe 6,5, Melo 6, Aquilani 7, Marchisio 6 (31' st Amauri 5,5); Quagliarella 6,5, Iaquinta 6 (9' st Del Piero 6). A disp.: Costantino, Salihamidzic, Sissoko, Lanzafame. All.: Delneri.

Roma (4-4-2):
 Julio Sergio 6; Cassetti 5 (1' st Rosi 5,5), Méxes 6,5, N.Burdisso 5,5, Riise 5; Greco 6,5 (30' st Brighi 5,5), De Rossi 6,5, Simplicio 6, Menez 7; Totti 6 (23' st Borriello 5,5), Vucinic 5. A disp.: Lobont, Perrotta, Baptista, Adriano. All.: Ranieri.

Arbitro: Rizzoli di Bologna

Marcatori: 35' Iaquinta (J); 49' pt Totti (R) rigore

Ammoniti: Menez (R), Pepe (J), Greco (R)


 
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Juventus (4-4-2): Storari; Salihamidizc, Bonucci, Chiellini, Grosso; Pepe, Felipe Melo, Aquilani, Marchisio; Quagliarella, Iaquinta.
A disposizione: Costantino, Traorè, Sorensen, Sissoko, Del Piero, Lanzafame, Amauri. All.: Delneri

Roma (4-3-1-2): Julio Sergio; Cassetti, N. Burdisso, Mexes, Riise; Brighi, De Rossi, Simplicio; Menez; Totti, Vucinic.
A disposizione: Lobont, Cichino, Castellini, Greco, Borriello, Baptista,Adriano. All.: Ranieri


 
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TORINO, 13 novembre - Ranieri si porta dietro un dubbio: Totti o Borriello. « Ho deciso, ma non ve lo dico » . Un solo indizio in conferenza stampa: « Totti e Vucinic si conoscono meglio » . Proba bilmente inciderà anche questo affiatamento consolidato nel corso degli anni per puntare sul capitano, ancora a secco in campionato, un solo gol all'attivo (su rigore) in Cham pions League contro il Basilea. Durante il viaggio verso Torino Totti si mostra sereno. Scortato dagli agenti di Polizia dell'aero porto di Fiumicino, sorride sul ballottaggio, nel quale parte fa vorito: « Sto bene, sono pronto per questa sfida così importante. Gioco? non lo so, non l'ho an cora capito... » . 

LA SVOLTA 
- La sfida contro la Juventus per in tensità viene subito dopo il derby. Riceve le ul time raccomandazioni dai tifosi prima di im barcarsi sull'aereo. Totti è otti mista sulla Roma ritrovata: « Una vittoria a Torino sarebbe impor tantissima in chiave- scudetto » . La squadra di Ranieri oggi ha un punto di svantaggio dalla Juve, ma è a sole cinque lunghezze dal Milan capolista. Vincere a Tori no significherebbe il sorpasso. La Roma troverà sulla sua strada Aquilani, cresciuto nel settore giovanile come Totti, sacrificato due stagioni fa per esigenze di bilancio. Per Alberto sarà un tuffo al cuore giocare per la prima volta contro la Roma. Tot ti lo considera ancora oggi un grande amico e lo sente spesso: « Lo saluterò, ci mancherebbe altro, ma mi farà un certo effetto giocarci con tro. Speriamo che non faccia brutti scherzi... ».


 
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TORINO, 9 novembre - Ultimo allenamento a Vinovo oggi prima della partenza del Brescia. Sul campo per incoraggiare la squadra anche Pavel Nedved, Gianluca Pessotto e Fabio Paratici. Al termine della seduta Del Neri ha diramato la lista dei convocati. Come previsto non ci sono Amauri e Traorè. C'è invece Chiellini, che ha recuperato dall'infortunio patito prima del match contro Milan.

I CONVOCATI 
- Ecco la lista completa dei convocati: Motta 3 Chiellini 5 Sissoko 6 Grosso 7 Salihamidzic 8 Marchisio 9 Iaquinta 10 Del Piero 14 Aquilani 18 Quagliarella 19 Bonucci 20 Lanzafame 23 Pepe 30 Storari 31 Costantino 35 Buchel 36 Giandonato 39 Camilleri 41 Giannetti 43 Sorensen 44 Kirev 46 Liviero.


 
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TORINO, 9 novembre - Oggi non può che essere il Del Piero day. Il capitano della Juve compie 36 anni e anche Del Neri lo celebra: «Non l'ho ancora visto, ma gli faccio gli auguri. La differenza in questo periodo non l'ha fatta solo lui o Krasic o Del Neri, l'ha fatta tutta la Juve. Però Alex per noi è un punto di riferimento. Se manterrà questa energia, questo entusiasmo, giocherà ancora su alti livelli. Avrebbe bisogno di un attimo di sosta, ma penso che tirerà ancora fuori il carattere. Un carattere che, tra l'altro, sta trasmettendo alla squadra. Domani Del Piero giocherà sicuramente». 

LA CLASSIFICA E IL BRESCIA
 - Che effetto fa stare nelle zone alte della classifica? «Normale. Tra l'altro non guardavo prima la classifica quando non stavamo andando benissimo e non la guardo nemmeno ora. Dobbiamo ancora migliorare, dobbiamo essere come domenica: soffrire per prendere punti importanti». Domani c'è il Brescia: «È una gara importante per il nostro cammino. Loro sono in salute, hanno pareggiato a San Siro contro l'Inter. Sarà un'altra battaglia». 

LA FORMAZIONE 
- Prima il Brescia, poi il big match contro la Roma. Del Neri penserà anche ai giallorossi quando farà la formazione domani? «Assolutamente no. Tra l'altro se penso così chi gioca? Io? Spero di recuperare Chiellini, Amauri e Traorè invece non ci saranno». Amauri ancora fuori... «Bisogna recuperarlo, lo metterò in campo soltanto quando sarà a posto veramente. Da adesso in poi non farò mai giocare un calciatore che non è in condizione, esponendolo a critiche ingiuste». Iaquinta quanti minuti può fare? «Dipende anche da quello che accade in campo. Spero di farlo giocare più di domenica». 

QUAGLIARELLA 
- Quagliarella sta convicendo sempre di più: «Aveva bisogno di giocare e poi qui ha trovato un ambiente giusto per le sue caratteristiche. Fa gol è vero, ma ha anche il sacrificio nel suo Dna, aiuta molto la squadra. Dopo essere arrivato in una condizione non ottimale dopo il Mondiale, ora la sta riacquistando e si vedono anche le sue qualità tecniche». 

GROSSO E BRAZZO 
- Grosso e Salihamidzic sono di nuovo arruolabili. Lo saranno per il resto della stagione o solo fino a quando questa emergenza infortuni sarà passata? «Ormai sono stati rimessi definitvamente al loro posto. Ma non sono mai stati fuori rosa. Il loro impegno è importante: Grosso domenica ha disputato una partita di tutto rispetto. E anche Salihamidzic quando è entrato ha giocato bene. Sono due giocatori molto motivati».

 
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TORINO, 7 novembre - Decima giornata del campionato di serie A. Una Juve che definire incerottata è soltanto un eufemismo, va sotto contro il Cesena, colpita da Jimenez dopo poco più di dieci minuti.  Poi rialza la testa con un rigore del suo capitano, Alex Del Piero. Prende fiducia e spicca il volo con Quagliarella. A fissare il risultato sul 3-1, a tre minuti dal novantesimo, ci pensa Iaquinta. In virtù della sconfitta della capolista Lazio, nel derby contro la Roma, i bianconeri si portano a -4 dalla vetta. 

DERBY ALLA ROMA - La Roma fa suo il derby, blocca la possibile fuga della Lazio e rilancia le sue ambizioni in campionato. All'Olimpico finisce 2-0 con le reti su rigore di Borriello e Vucinic. Dopo un primo tempo con occasioni per Hernanes, Perrotta e un gol annullato a Greco (subentrato a Menez) per offside dubbio di Borriello, la stracittadina romana si infiamma nella ripresa. Al settimo, infatti, proprio Borriello trasforma in maniera sporca un calcio di rigore concesso per un fallo di mano di Lichtsteiner su una conclusione di Simplicio. Dal dischetto il centravanti giallorosso, al quarto gol in campionato, calcia in maniera debole e centrale, con Muslera che riesce quasi a fermare il tiro rimanendo beffato dalla sfera che lentamente si è infilata in porta. La Lazio reagisce e cerca il pari, sfiorandolo con Hernanes che viene ipnotizzato in uscita da Julio Sergio. Simplicio coglie la traversa, Mauri reclama un rigore per una trattenuta di Riise in area piccola, Foggia colpisce il palo. Poi il contropiede di Julio Baptista, steso in area, e l'altro tiro dagli undici metri che decreta la fine di un match con tanti episodi che scalderanno le discussioni dei prossimi giorni. Con questo successo la squadra di Ranieri ferma la capolista e raggiunge a quota 15 punti la Sampdoria.

MILAN, SORPASSO ALL'INTER - Dietro la Lazio ora c'è il Milan, che passa a Bari 2-1 e si assesta a due punti dai biancocelesti, sorpassando i cugini dell'Inter. Al San Nicola apre subito Ambrosini e poi raddoppia Flamini, nella ripresa non serve a Ventura il gol speranza di Kutuzov: il tris firmato Pato vanifica la stilettata velenosa di Barreto nel finale. 

AVANTI NAPOLI - Vittoria anche per il Napoli (2-0) che continua la corsa in campionato a braccetto con la Juve. Al San Paolo il protagonista è uno solo: Edinson Cavani. L'uruguaiano batte da solo il Parma con una doppietta da bomber vero, da capocannoniere del campionato che aggancia Eto'o a quota otto gol. Pari senza reti tra Samp e Catania, finisce 1-1 a Udine il match tra i friulani e il Cagliari.

 
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TORINO, 6 novembre - Dimenticare i problemi dell'infermeria, la situazione difficile nel girone di Europa League e ripartire dalla vittoria a San Siro contro il Milan per continuare a vincere battendo il Cesena. Del Neri presenta la sfida contro i romagnoli ricordando l'obiettivo principale della Juventus: «Dobbiamo giocare partita dopo partita, tutto viene contro di noi ma speriamo di avere il carattere giusto, di restare uniti e forti. Spero anche di vedere tanti tifosi domani allo stadio per sostenere la squadra in questo momento».

BUFFON «Buffon deve recuperare dall'infortunio, alla foto non c'erano neanche Martinez e De Ceglie perché erano infortunati. Non c'è un caso. Noi aspettiamo Gigi per darci manforte, nel gruppo e in campo. Spero di averlo con noi da gennaio».  

INFORTUNI - «20-25 giorni per recuperare Krasic, mentre per Legrottaglie il tempo di recupero è più lungo. È un periodo abbastanza negativo in questo senso. Oltre dieci giocatori sono infortunati per via di traumi di gioco, sono solo due i problemi muscolari. Percentuale effimera rispetto al totale, quindi non c'è alcun caso infortuni. Piuttosto siamo sfortunati».

LA SITUAZIONE - «Iaquinta? Viene da un lungo stop ma è disponibile, ovviamente non può giocare dal primo minuto. Grosso o Salihamidzic? Non ci vuole Einstein per capire che giocherà Grosso, e credo che giocherà bene. E' al top, si è sempre allenato bene. Amauri sta soffrendo fisicamente, tutte queste fermate per infortuni, queste soste non gli permettono di essere in ottima condizione, che è indispensabile per vederlo giocare bene. Abbiamo grossa fiducia, comunque, nei nostri giovani. Sono il futuro e a 19 anni possono giocare e darci una mano. A gennaio poi può succedere tutto» 


 
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TORINO, 5 novembre - I sogni di mezza estate possono anche non svanire nel nulla quando ar rivano le prime foschie e la temperatura si abbassa. So prattutto se il sogno si chia ma Edin Dzeko, se di mestie re fa il bomber «che ogni club vorrebbe avere in rosa» (dice di lui il suo ex allenatore Fe lix Magath) e se rappresenta il chiodo fisso del presidente.

OSSESSIONE Dopo aver ac carezzato per tanti mesi l’i dea di averlo alla Juventus, Andrea Agnelli non ha ab­bandonato l’obiettivo e segue sempre con molta attenzione tutto ciò che ruota intorno al l’attaccante serbo del Wolf sburg: sia il rendimento in campo - sette gol in dieci par tite - sia le indiscrezioni di mercato che indicano nel Bayern Monaco - per via del le parentele tra i ds dei due club - e nel Manchester City - per le potenzialità economi che - i rivali di sempre. 

BUDGET Dzeko rimane però in cima alla lista anche di Agnelli, disposto a fare “una pazzia” pur di vedere il bomber con la maglia bianco nera. A metà dicembre il pre sidente, insieme con il Comi tato esecutivo bianconero (di cui fanno parte Blanc, Ma rotta, Sant’Albano e Bria monte) e in accordo con il cu gino John Elkann, aggior nerà il piano industriale per i prossimi 3-5 anni e in quel la riunione verranno definite anche le strategie di mercato e il budget da destinare alla campagna acquisti dell’esta te 2011. Il sacrificio economi co per accontentare il club te desco e accaparrarsi Dzeko sarebbe notevole: rumors tra addetti ai lavori dicono che la Juventus è pronta a stanzia re anche tra i 30 e i 35 milio ni per arrivare all’attaccan te. 

 
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TORINO, 5 novembre - Di solito si tiene il muso a chi si vuole bene ed è in dubitabile che la Juventus e Buffon se ne voglia no ancora tanto. Così come che si stiano tenendo il muso. La notizia striscia dall’estate, ma lo sgarbo di ie ri ha squarciato il velo che pudicamente l’avvolgeva. Perché l’assenza di Gigi a tutte le partite della Juven tus aveva già dato nell’occhio, almeno quanto la sua chiassosa presenza a quelle della Carrarese; così come la latitanza da Vinovo, dove i compagni quotidiana mente s’allenano senza aver mai ricevuto una visita dal loro numero uno, al contrario di quanto accaduto a Genova dove Buffon è piombato persalutare gli az zurri prima di Italia-Serbia. E il fatto che ieri non si sia presentato all’appuntamento perla foto di gruppo ha infine scoperchiato la tensione: no, non è un momen to idilliaco fra il portiere e il club e, sì, questo potreb be essere la premessa perun divorzio estivo. Potrebbe. Buffon e la Juventus non si parlano da quest’estate, ma dovrebbero farlo prestis simo. Questione di giorni. Un incontro per ragionare sul fu turo, magari partendo dal presente e dal piccolo inci dente diplomatico della foto grafia. E se per ovviare alla mancanza di Buffon (e di Amauri, influenzato) nel po ster di squadra ci penseran no i tecnici di photoshop, per un “ritocco” del rapporto fra portiere e club serviranno in vece molte parole e tanti chiarimenti. 

DUBBI E CHIARIMENTI Buffon, infatti, si sente “tra scurato” dal club. Abituato a essere al centro del progetto in ogni sua fase, si è sentito un po’ ai margini da quando la Juventus ha rivoluzionato i vertici societari. Dall’altra parte i nuovi vertici societari non hanno gradito i compor tamenti di cui sopra. Anche se la questione fondamenta le che le parti dovranno chia rire reciprocamente è la vo lontà sul futuro. La Juventus vuole scommettere ancora su Gigi? Gigi vuole rimanere nella Juventus? Inutile na scondere che qualche dubbio c’è da entrambe le parti. E anche se nessuna squadra europea si è concretamente fatta sotto per offrire, al club o al portiere, un futuro diver so, non mancherebbero cer tamente le opportunità qua lora Buffon dovesse essere messo in vendita, nonostante un ingaggio intorno ai sei mi lioni di euro, che risulterebbe proibitivo anche per un Man chester United (e che non a caso è “il” dubbio principale della Juve). 

RECUPERO
 Si chiariranno, dunque, o per lo meno ci pro veranno, in attesa che Buffon torni Buffon, ovvero che com pleti il lungo percorso riabili tativo intrapreso dopo l’ope razione alla schiena. Il por tiere l’ha intrapreso nel mo do più serio possibile, s’impe gna maniacalmente ogni giorno nelle sei ore che deve dedicare alla riatletizzazione del suo fisico. E proprio le sei ore di fisioterapia e allena menti sono la giustificazione (e non la scusa) per aver “bi giato” la seduta fotografica di ieri. Dovrebbe tornare in campo fra gennaio e febbraio, allora si capirà certamente di più. Claudio Prandelli lo aspetta a braccia aperte ed è convinto che «tutto l’eccellen te lavoro che sta svolgendo in queste settimane gli allun gherà la carriera e lo renderà ancora più forte». Luigi Del Neri non si scompone più di tanto, si gode l’ottimo e rego lare rendimento di Marco Storari e con pragmatismo friulano aspetta di pensare al ritorno di Buffon quando Buffon sarà effettivamente... tornato. Non prima. Tant’è che neppure lui ha più parla to con il portiere, dopo un pri mo fugace contatto avvenuto in estate, pochi giorni dopo la sua nomina a tecnico juven tino. 

SEPARAZIONE O NO? I tifosi osservano, un po’ come i figli che sentono papà e mamma litigare, e aspettano pure loro il ritorno di Gigi, per quanto le sue “assenze” non siano passate inosserva te neppure al popolo bianco nero che conserva con il nu mero uno un rapporto spe ciale e un legame forte. Do vranno aspettare, nell’ordi ne: l’incontro dei prossimi giorni, le prime partite di Buffon, le evoluzioni prima verili di questa storia che la scia aperto qualsiasi finale. Anche quello della separazio ne, con il Manchester United come destinazione probabile, ma affatto certa, perché è ve ro che sarà l’unica grande d’Europa a caccia di un por tiere in estate, ma gli estima tori di Buffon si trovano pu re in altre città inglesi o in Spagna. Ma non è detto: quello che ora pare inevita bile, viste le premesse, ha tutto il tempo di cambiare nel corso dei prossimi sei me si, decisivi per il futuro della Juventus così come quello di Buffon. 


 
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TORINO, 5 novembre - Alberto Aquilani si sta inserendo alla grande nella Juve. In questo momento Del Neri lo considera l'unico centrocampista in grado di portare qualità in quella zona del campo. Il suo cartellino è del Liverpool e secondo alcune voci la società bianconera già si starebbe muovendo per il riscatto: «Alberto sta facendo molto bene ed è sotto gli occhi di tutti - dice il suo procuratore, Franco Zavaglia, a calciomercato.it -  ma la Juve ancora non si è mossa concretamente per il riscatto del cartellino del giocatore. Però è presto per parlarne. Lui comunque è felice a Torino e il tecnico è contento del suo ambientamento».

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