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DUBAI, 1 gennaio - Non è stato un 2010 esaltante, quello vissuto da Fabio Cannavaro. Il flop con la Juve, poi quello con la Nazionale ai Mondiali in Sudafrica, conclusosi con l'addio alla maglia azzurra. Ora Cannavaro sta bene, si gode il sole degli Emirati Arabi dalla sua casa affacciata sul mare. E' qui che il calciatore, attualmente impegnato nella squadra dell'Al-Ahli, ha rilasciato la sua ultima intervista dell'anno a Sky Sport. «Il Mondiale è andato malissimo, ma qualcuno ha goduto più per il Sudafrica che per il successo in Germania. Per me è stata una pesante delusione anche se sapevamo che non potevamo rivincere la coppa del mondo. E' stato brutto uscire subito. C'è da lavorare, prendere giovani nuovi e dare fiducia a un movimento che piano piano sta emergendo, ma ci vuole calma e tempo», ha dichiarato Cannavaro. «A Dubai la gente segue di più il calcio inglese o la liga spagnola - prosegue l'ex capitano azzurro - ma quando le squadre italiane si presentano sul posto tutti impazziscono. Noi promuoviamo male il nostro calcio che non sarà quello di 4 o 5 anni fa ma resta un campionato importante. La perdita di una squadra in Champions è la testimonianza che qualcosa nel nostro movimento deve cambiare. La Juventus è la prima squadra ad avere uno stadio di proprietà ma è ancora troppo poco. I bianconeri non possono essere gli unici. Appena metti fuori dall'Italia ti rendi contro che tutti gli stadi sono più belli dei nostri».

CONTRATTO CON LA JUVE - Cannavaro parla del suo presente e del suo futuro: «Qui la qualità della vita è alta, si vive bene e sto molto bene. Volevo staccare la spina da tutto lo stress del campionato italiano. Ho un contratto per questa stagione e per la prossima e poi vedremo quello che succederà. Tra l'altro ho ancora un contratto da dirigente con la Juve che è ancora valido. Non so in che ruolo potrei tornare ma il contratto che stipulammo lo scorso anno è ancora in essere. Per adesso mi godo questo posto».

SCELTA DI VITA - La vita a Dubai scorre molto più lenta e tranquilla: «Il calcio qui è vissuto con molta serenità, non c'è lo stress dei campionati europei e c'è molto più rispetto per la vita fuori dal campo».

NAPOLI E IL SUO MANCATO RITORNO - Il suo mancato ritorno al Napoli resta un boccone amaro difficile da mandar giù: «Rispetto le scelte del presidente De Laurentiis che alla fine è quello che paga. Era un mio desiderio, quello di tornare a Napoli. Non è stato possibile ma non solo lo scorso anno, anche in precedenza avevo questa voglia. Comunque io resterò sempre un tifoso del Napoli e faccio un grande in bocca al lupo alla squadra che sta facendo bene in questa stagione. Il Napoli può vincere lo scudetto? Sulla carta è complicato ma il campo sta dicendo che loro corrono più degli altri, vincono, si divertono, sono ancora nelle coppe. Dovremo vedere se riusciranno a tenere questo ritmo fino alla fine. Al momento il favorito per lo scudetto resta comunque il Milan che ha preso un fenomeno come Ibra e che ha una voglia di vincere superiore all'Inter».

CASSANO - Cassano al Milan? «Antonio l'ho visto bene, serio. Lui è un patrimonio del nostro calcio. Deve trovare il suo equilibrio e cercare di esprimere il suo valore non solo dentro il campo ma anche all'esterno. E' un peccato che a volte perda le staffe. Secondo me lui ha buttato una chance importante per la sua carriera al Real Madrid. Speriamo ora si faccia valere al Real Madrid. Non è vero che chiedevamo a Lippi di non conviocarlo in Nazionale perchè il mister non aveva bisogno di consigli».

LEONARDO - Cannavaro commenta anche il passaggio di Leonardo all'Inter: «E' stata una scelta coraggiosa perchè Leo è una bandiera del Milan. Lui però ha una tranquillità e un'intelligenza che lo aiuterà senz'altro. Capello in nerazzurro? Non ci ho mai creduto perchè so quanto ci tiene ad allenare l'Inghilterra».

LA NUOVA JUVE - Capitolo Juve: «C'è da lavorare tanto per tornare ai livelli di qualche anno fa ma l'importante è avere la fiducia. Leggo i giornali, guardo internet e percepisco che questa fiducia è più che presente, assieme a stima e pazienza. Sono stati bravi il presidente, il ds e l'allenatore a ridare un grande entusiasmo. Certo, la Juve è uscita dalla coppa e ora dovrà puntare tutto sul campionato».  





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